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Mani che vestono e donano, mani che accolgono e lavano, mani che soccorrono e operano, mani che visitano e confortano, mani che celebrano e seppelliscono, mani che rifocillano e ospitano, mani che porgono l'acqua e dissetano. Non mani metaforiche ma reali e non distaccate dalla realtà come nella digitazione sui social o protette da quell'anonima prestidigitazione che è la nostra contemporaneità globalizzata. La compassione del fare, non distaccata dalla realtà e dagli altri, propone un'azione che va nella direzione di un coinvolgimento diretto e non differito di noi stessi, in un tempo non distaccato e quindi coinvolto nell'esperienza profonda della condivisione umana. Il titolo di questo libro, "Nelle sue mani", a cura del poeta ed educatore Paolo Fabrizio Iacuzzi, è suggerito dal poeta Rainer Maria Rilke, che viene citato da Mircea C¿rt¿rescu nella sua lezione. La carne di Pistoia, quale viene figurata da Santi Buglioni e dagli altri artisti che hanno lavorato al fregio dell'ex Ospedale del Ceppo, è sempre stata il "Racconto dei racconti". Una narrazione "fatta con le mani": un ponte fra lo spazio del sacro e quello dell'incontro. I sette vincitori del Premio Ceppo Biennale Racconto 2024 in maniera diversa tra racconto e saggio, finzione e autobiografia fanno sentire tutta l'attualità della partecipazione alla sofferenza dell'altro per cui, come scrisse Dostoevskij nell'Idiota, la compassione è «la più importante e forse l'unica legge di vita dell'intera umanità».