Il 22 febbraio 1942, il grande scrittore austriaco Stefan Zweig mette fine ai propri giorni insieme alla moglie Lotte. Il suo gesto estremo, compiuto durante l'esilio a Petrópolis, in Brasile, ha continuato da allora a commuovere e affascinare. Mescolando realtà e finzione, questo romanzo racconta gli ultimi sei mesi della sua vita straordinaria, dai fasti di Vienna fino al compiersi di un tragico destino. Dopo la fuga dall'Austria e l'esilio in Inghilterra e negli Stati Uniti, Stefan e Lotte credono di trovare in Brasile una terra con un futuro. Ma l'orrore della guerra trascinerà i due amanti nella disperazione e, soprattutto, nell'impossibilità di assistere come testimoni lontani e impotenti al crollo del loro mondo.