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L'uomo che narrò Dio: Gesù ci ha raccontato il volto di Dio. In continuità con la letteratura biblica, ci conferma nella certezza che il Dio della rivelazione ebraico-cristiana sia un Dio narrabile, ossia un Dio la cui identità si può comunicare lungo la storia, con categorie coerenti col dispiegarsi del pensiero umano. Il Dio narrato è un Dio il cui volto va sempre cercato, accogliendo la possibilità di ripensarlo. È esattamente quanto fa il transteismo, prospettiva sposata nelle pagine di questo libro, mettendo in discussione la proposta teologica teista, longeva e consistente, ma attualmente profondamente in crisi per le sue categorie non più coerenti col pensiero dell'uomo e della donna di oggi. L'uomo che Dio ci narrò: poter ripensare Dio significa anche dover ripensare colui che ce lo ha narrato. E questo perché, abbandonare la visione mitica di Dio fondata su una lettura letteralista della Bibbia, esige un ripensamento dell'identità umana di Gesù e della portata della sua stessa vita. La potremo così scoprire come cifra dell'apertura al divino. Questo aspetto emerge dallo stesso titolo del libro, che può essere inteso in senso alternativo: Gesù non più e non solo come l'uomo che narrò Dio, ma come l'uomo che Dio narrò, ossia come quell'umanità piena e realizzata che Dio ci ha rivelato nella vicenda storica di Gesù di Nazaret. Prefazione di Josè Arregi.