In un paese in cui pare impossibile una memoria condivisa, gli avvenimenti che fondano la nostra storia nazionale - il Risorgimento e la proclamazione dell'Unità d'Italia - non fanno eccezione. A una versione tradizionale che gronda di romanticismo e di tentazioni agiografiche, si contrappongono sempre meno infrequentemente resoconti controcorrente che stigmatizzano le incongruenze e le ipocrisie dei cosiddetti Padri della Patria. Questo serrato dialogo a distanza si propone finalmente di giungere a una sintesi, di individuare un terreno di verità comune tra ipotesi storiche spesso enormemente distanti. Le cinque giornate di Milano sono state un'azione velleitaria e mal organizzata o il primo vero tentativo di "fare l'Italia"? Vittorio Emanuele II è "il re con la faccia da macellaio", sciupafemmine, circondato da affaristi e non alieno ad allungare le mani nel bilancio dello Stato, oppure il sovrano che, assecondando lo spirito che prendeva corpo nel paese, "non è insensibile al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva"? L'impresa dei Mille è davvero una cavalcata di eroi, di uomini coraggiosi disposti a rischiare tutto per la causa, o piuttosto una sceneggiata teatrale e mal recitata? E l'Italia che alla fine viene proclamata e si affaccia alla ribalta della storia è una nazione con i piedi d'argilla, perché mal costruita ed edificata su troppe furbizie, o un giovane paese che ha in sé i sentimenti e le possibilità per progredire?
Maledetti Savoia, Savoia benedetti. Storia e controstoria dell'Unità d'Italia
Anonimo - 02/08/2010 09:25
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Ho provato ad accostarmi a questo libro senza pregiudizi, ma non ho potuto fare a meno di notare che dove Del Boca risulta incisivo e piacevolmente erudito, racontando aneddoti (sempre documentati) sempre concreti e pertinenti, Emanuele Filiberto si perde in elucubrazioni tendenti al filosofico, con un linguaggio prolisso ed inutilmente pomposo, senza mai prendersi la briga di controbattere ai fatti evidenziati dall'Autore suo collega, ma tutt'al più limitandosi a fumose repliche verso accuse esagerate che, perlomeno all'interno del libro, non gli sono state rimosse. Non pensavo che questo libro mi avrebbe fatto cambiare idea sul Risorgimento o i Savoia, ma in queste condizioni è difficile anche ricavare spunti. La parte di Del Boca è interessante e scorrevole, ma ripetitiva se si è già letto "Indietro Savoia". Durante le interminabili pagine del Savoia, a meno di essere sfegatati monarchici, si rischia il collasso.
Anonimo - 02/08/2010 09:25