Le relazioni con gli oggetti sono a scapito delle relazioni con le altre persone? Daniel Miller è forse il teorico che più lucidamente combatte questa affermazione oltre ad aver contribuito ad una rinnovata teoria della cultura materiale, sempre dialogando con la filosofia hegeliana, per convincerci della necessità di prendere in considerazione l'uomo nella sua continua e costante interazione con gli oggetti della vita quotidiana. Soggetto ed oggetto, infatti, non sono più pensabili come entità separate, ma piuttosto come mutualmente interdipendenti all'interno di un processo di interazione continua durante il quale vengono creati sia gli esseri umani, sia gli oggetti materiali. Con esempi etnografici provenienti da Trinidad, all'India, da Madrid, a Londra e relativi alla relazione con i vestiti, con la casa e con i media, Miller pone le basi per un'antropologia delle cose, che possa essere strumento per analizzare la modernità, così permeata di oggetti e tecnologie digitali e non.