Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.
E se Peter Pan esistesse?
Dimentichiamo lIsolachenoncè. Andiamo, invece, nella reale, concreta, cementata Manhattan.
Dimentichiamo pirati e bimbi sperduti: ci sono gli adulti, impegnati a fare affari e calpestare ideali (uguaglianza, libertà e cultura); ci sono i giovani da indirizzare sulla strada della vita. Pirati sono tutti gli uomini e le donne che non crescono figli, ma plasmano miniature di se stessi.
A volare sopra questa umanità, volteggiando nelle sue vestaglie di seta e cashmere, tintinnando di braccialetti e orecchini, accompagnata non dalla fatina Trilly, ma dal maggiordomo Ito, cè lei: Zia Mame!
Peter Pan non aveva memoria; anche Zia Mame, in fondo, ha poca memoria: per esempio, tende a dimenticare la propria età.
Non vive uneterna infanzia (anche perché è un periodo piuttosto noiosetto), ma gode perpetuamente la meravigliosa libertà dei trentanni.
Zia Mame non invecchia, perché con una risata spazza via ogni cruccio e ogni ruga.
Le sue battute (e lintero romanzo) non hanno una virgola fuori posto, una pausa sbagliata o un accento datato.
Zia Mame educa, cresce e insegna con quella libera e crudele stravaganza che è propria della vita.
È affascinante e misteriosa come ogni avventura che inseguiamo (lavorativa o sentimentale).
Non ci si può aspettare un consiglio da lei, la si può seguire, ma in piena libertà.
E poi Zia Mame ride e quando ride lei tutto, la crisi economica, lottusità politica, le pene damore tutto!, diventa una gag, di fronte alla quale tutti ridiamo, sbriciolando anche il più raggelante terrore.
Zia Mame è Peter Pan; Patrick è Peter Pan; ogni lettore è Peter Pan.
Perché?
Perché Peter Pan non è il bambino che non vuole diventare grande, ma ladulto che non vuole perdere la leggerezza del bambino che è stato.
Luomo e la donna che di fronte alla novità sentono una spinta allaltezza delle spalle. Le possibilità sono due: o è la polvere di fata di Peter Pan che sta per farci volare; o è la mano di Zia Mame che cinvita a proseguire!
Buona lettura!
Zia Mame
saraba85 - 27/05/2013 10:16
4/
5
Delizioso! Divertente e ironico ma mai stucchevole. Penso poi che il curatore italiano abbia fatto un lavoro straordinario. Merita.
Zia Mame
Anonimo - 22/02/2012 22:18
5/
5
Originale, si legge benissimo. Come non adorare la confusionaria zia Mame.
Zia Mame
Anonimo - 21/12/2011 11:07
4/
5
Bellissimo! una simpaticissima protagonista per un libro che si legge con grande piacere.
Zia Mame
Anonimo - 01/10/2011 13:39
4/
5
Un libro rivoluzionario, se si considera che è stato scritto negli anni 50. Lettura leggera, divertente, la sua forza è l'attraversare gli anni con spietata leggerezza d'intenti.
Zia Mame
Anonimo - 06/08/2011 16:03
5/
5
Grande romanzo! Originale, convincete e ben scritto. Molto ironico e divertente. Ne consiglio vivamente la lettura perchè non ci si può non innamorare dell'adorabile zia Mame, premurosissima e idealista pasticciona. romanzo certamente leggero ma, nel suo genere, risulta decisamente convincente. Le risate, a crepapelle o con le lacrimucce agli occhi, non mancheranno.
paolao310 - 13/10/2013 15:58
saraba85 - 27/05/2013 10:16
Anonimo - 22/02/2012 22:18
Anonimo - 21/12/2011 11:07
Anonimo - 01/10/2011 13:39
Anonimo - 06/08/2011 16:03