Il libro analizza dal punto di vista antropologico il morbo di Alzheimer, una patologia degenerativa delle cellule cerebrali che implica problematiche sociali, economiche, politiche e istituzionali. L'opera si inserisce in quel filone di studi che sollecita l'incontro tra indagine antropologica e cultura scientifica affinché la medicina sia in grado di curare e, contemporaneamente, attenta ai bisogni del malato. In questo senso l'Alzheimer rappresenta un caso paradigmatico. Pur essendo allo stato attuale incurabile, infatti, la sintomatologia di questa malattia può essere alleviata ricorrendo a tutte quelle iniziative tipiche del "prendersi cura" in cui il ruolo dei familiari è così fondamentale da farla definire, dal punto di vista socio-antropologico, una "malattia familiare". Convivere con i malati di Alzheimer ed assisterli impegna i caregivers una difficile battaglia in cui troppo spesso vengono lasciati soli.